Carissime sorelle,
Guardate a lui e sarete raggianti.
Oggi nella festa di Santa Brigida di Svezia, siamo invitati a guardare a Dio come ad un sole splendente capace di rendere raggianti i volti che si fissano su di Lui. Brigida ha il volto raggiante, ora, qui, in mezzo a noi. Infatti, facendo memoria della sua vita e della sua testimonianza, possiamo gustare ancora quanto è buono il Signore, che l'ha scelta per essere strumento del Suo amore per l'umanità.
"Figlia mia - leggiamo nel primo libro delle Rivelazioni -, Io ho scelto te per me, amami con tutto il tuo cuore ... più di tutto ciò che esiste al mondo".
La storia di Brigida è una storia di vero e intenso amore, una storia umanamente divina e divinamente umana. È la storia di una donna innamorata e fortemente amata dal suo Sposo che ha voluto rivelarle i suoi segreti più intimi. Il suo essere contemporanea di Caterina da Siena, pur nelle diversità di contesti e di esperienze, ci dice anche qualcos'altro. Dio ha sempre avuto bisogno della donna per ridare alla Chiesa, in particolare in alcuni periodi, un volto di madre e di sposa. Di fronte alle chiusure e a volte all'egoismo di alcuni uomini di Chiesa, è ancor più necessario il volto e il grembo femminile che ci ricorda che si è cristiani solo se si è fecondi.
Brigida ha compreso pienamente le parole del vangelo: Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.
La storia dei santi è la storia di chi ha capito la bellezza del rimanere in lui. Con Gesù non si è ospiti di passaggio, non si è amici per qualche ora. Con Lui si instaura l'amicizia di una vita intera, della vita eterna.
La nostra santa ha vissuto questa amicizia feconda. Ha dimorato con Cristo nelle diverse fasi della sua vita, in particolare nei due diversi periodi che fanno della sua esistenza un'esperienza unica.
Nel primo periodo, durato vent'otto anni, come sposa di Ulf, Brigida ha capito cosa significa essere fecondi, totalmente presi da Cristo nel sacramento del matrimonio. Alla fecondità fisica che la rende madre otto volte, si unisce una fecondità profondamente radicata nel vangelo. Guidata dal suo direttore spirituale fa della sua casa una chiesa domestica. La regola del Terz'Ordine Francescano diventa regola di vita della sua famiglia, del suo matrimonio, dei suoi figli.
Accanto alla sua sposa, anche Ulf imparò a migliorare il suo carattere e a progredire nella vita cristiana. Al ritorno da un lungo pellegrinaggio a Santiago di Compostela, effettuato nel 1341 insieme ad altri membri della famiglia, gli sposi maturarono il progetto di vivere in continenza; ma poco tempo dopo, nella pace di un monastero in cui si era ritirato, Ulf concluse la sua vita terrena.
Se gli sposi rimangono in Cristo, come i tralci uniti alla vite, portano grandi frutti. La casa di Brigida e di Ulf ha portato frutto non solo nei figli, ma anche nell'attenzione reale e concreta ai poveri e ai malati, che portò gli sposi a fondare insieme un ospedale.
Nella seconda fase della sua vita Brigida, da vedova, ci indica un ulteriore slancio verso il Signore, con una profonda sintonia tra la vita ascetica e le opere di carità. La nostra santa quindi può essere un riferimento anche per le vedove chiamate a vivere il loro stato di vita nella ricerca dell'unico Sposo che prende il volto dei fratelli più piccoli da amare e servire.
A Brigida tuttavia il Signore riserva qualcosa di più. Stabilitasi nel monastero cistercense di Alvastra, ebbero inizio per lei le rivelazioni divine. Possiamo intendere queste esperienze particolari come il dono di un'amicizia speciale tra Dio e la sua sposa, una confidenza unica riservata a pochi.
Leggendo il libro delle rivelazioni, come sappiamo, emergono temi importanti, come la descrizione particolareggiata e realistica della passione di Cristo, in cui la nostra santa contemplava l'amore infinito di Dio per gli uomini. Anche la dolorosa maternità di Maria, che la rese Mediatrice e Madre di misericordia, è un argomento che ricorre spesso nelle Rivelazioni. Brigida cresce così nella consapevolezza di essere destinataria di un dono di grande predilezione da parte del Signore ed era fermamente convinta che ogni carisma è destinato ad edificare la Chiesa. Proprio per questo motivo, non poche delle sue rivelazioni erano rivolte ai credenti del suo tempo, comprese le Autorità religiose e politiche, perché vivessero coerentemente la loro vita cristiana; ma faceva questo sempre con un atteggiamento di rispetto e di fedeltà piena al Magistero della Chiesa, in particolare al Papa.
Ed è così che Brigida, nel 1349, arriva qui a Roma, alla vigilia del secondo giubileo della storia, con il desiderio di ottenere dal Papa l'approvazione della Regola di un Ordine religioso che intendeva fondare, intitolato al Santo Salvatore. A Roma, in compagnia della figlia Karin, Brigida si dedica a una vita di preghiera e di intenso apostolato.
La nostra santa continua così ad essere sposa e madre feconda.
Ora siamo alla vigilia del Giubileo del 2025, dal tema: "Pellegrini di speranza". Brigida ci invita ancora a camminare, ad essere pellegrini, a metterci insieme in
movimento certi che la speranza non delude. In un mondo segnato dalla mancanza di speranza, noi oggi guardiamo a lei, perché ci insegni a dare frutto nel modo migliore: radicandoci sempre più in Cristo, vera vite, vero sposo.
Affidiamoci a lei e, con Lei, alla madre di Dio, madre della speranza, perché a Roma, in Europa e nel mondo possiamo continuare a rivelare l'Amore del Signore.